giovedì 22 luglio 2010

Delle case in centro paese: come farle ristrutturare?

Siamo tutti d'accordo sul fatto che le case nel centro storico dei paesi friulani stanno cadendo a pezzi.

Per lo piú si tratta di case di sassi costruite nell'Ottocento e via via ristrutturate alla meno peggio fino a circa gli anni Sessanta. Molte sono state munite di persiane dai colori improbabili e di antiestetiche doppie finestre in alluminio.

Poi negli Anni Sessanta é scattato il progressivo abbandono: le case coloniche con 10-20-50 familiari ammassati assieme vengono sostituite da villini discreti nella periferia del paese. Nelle case in centro rimane la nonna, il "barbe" che, una volta passati a miglior vita, lasciano le mura abbandonate.

Cosí, da almeno 30 anni il centro storico dei nostri paesi é in degrado. I motivi sono i piú disparati: costa meno costruire una villetta a schiera o indipendente nei campi fuori paese che ristrutturare una vecchia casa in centro, la casa in centro é contesa da piú eredi che non trovano un accordo per venderla o assegnarla ad un solo proprietario, non ci sono soldi per ristrutturare secondo le rigide norme del piano regolatore del centro storico, manca il garage per l'auto, manca il giardino e via dicendo. Poi pure le amministrazioni comunali potrebbero aver avuto qualche interesse a far cassa convertendo in edificabili i terreni agricoli in periferia.

Che fare?

La proprieta' privata é inviolabile e se uno vuole far diventare un rudere la sua casa e' libero di farlo (fino al punto in cui non sia dichiarata un pericolo e quindi, naturalmente deve porre rimedio). Pero' la domanda é fino a che punto la collettivitá debba accettare che il centro storico del proprio paese si degradi senza colpo ferire.

Se ci fosse qualcuno che ristrutturasse le case del centro storico, tutto il paese migliorerebbe in immagine. Possibile che non esista un sistema per facilitare il processo di ristrutturazione sistematica delle case in centro storico?

In un mondo ideale si potrebbe pensare a misure che tocchino il portafoglio. Una tassa sull'abbandono non sarebbe male. Hai una casa sfitta in centro? 5.000 euro all'anno di tassa sullo sfitto.

Vogliamo scommettere che eredi litigiosi si metterebbero subito d'accordo su chi debba avere la casa? Vogliamo scommettere che chi non vuole ristrutturare vendera' subito a chi invece vuole ristrutturare?

E se nessuno compra? Tutto si compra al prezzo giusto, abbassa il prezzo e qualcuno la prendera'. Sgravi fiscali di varia natura di certo aiuterebbero ed infine il centro storico tornerebbe ad essere una zona bella e vivibile.

L'alternativa e' quello che vediamo oggi nelle vie del centro...

8 commenti:

Decadenza ha detto...

Il sindaco Vittorio Sgarbi, sta vendendo le case del centro storico del comune di Salemi a 1 Euro a chiunque si impegni a ristrutturarle. Una fila di personaggi del jet set internazionale si sono subito messi in fila per avere un rudere da mettere a posto. Se anche da noi il centro storico fosse di proprieta' del comune si potrebbe fare ma sono i privati che tentennano.

Anonimo ha detto...

Nessuno che compra la ex canonica di Morsano a 50 centesimi?

Anonimo ha detto...

...si veda l'esempio di recupero qui vicino a noi di Clauiano (un piccolo gioiello riconosciuto poi anche come "borgo più bello d'Italia", ma i lavori continuano e ci deve essere sinergia tra pubblico-privato che si genera su progetti concreti e programmati a lungo termine.
Le leggi ci sono, si possono formare dei comitati ma sicuramente perimetrarlo con il Piano Particolareggiato non basta.
SG

Anonimo ha detto...

a mio parere:
1. il Comune deve bloccare l'espansione edilizia e residenziale, evitando spreco del suolo e ri-orientando l'intervento verso il riuso e il centro storico;
2. il Comune deve premiare chi interviene nel recupero del patrimonio edilizo esistente, sia localizzato in centro che diffuso sul territorio, attraverso appropriate destinazioni urbanistiche, migliori oneri e imposte, ulteriori cubature e spazi, ecc;
3. va sostenuta l'edilizia convenzionata nell'utilizzo degli edifici esistenti, prima ancora della sovvenzionata e popolare, coinvolgendo l'Ater;
4. la Regione, il Comune e le banche possono predisporre programmi ah hoc ai fini del recupero organizzando specifici programmi da mettere a disposizione degli investitori privati;
5. il Comune è chiamato a sostituire il privato inadempiente nel caso del mancato rispetto di programmi concordati di recupero edilizio.
Mauri.

Anonimo ha detto...

Sarebbe bello un dibattito a livello comunale su questo tema...

Anonimo ha detto...

Realisticamente pero' nessun comune impedira'l'espansione edilizia in periferia perche' e' un modo per i comuni per fare cassa ora che l'ICI non c'e'...

Arbe Garbe ha detto...

va bene, però realisticamente maggioranze e opposizioni si perdono in questioni filosofiche e la storia del centro storico non la risolve nessuno. Neppure un dibattito su questo tema.

Anonimo ha detto...

prima di parlare, sapete se l'attuale maggioranza ha la questione del centro storico tra le proprie priorità? Era nel loro programma? E le opposizioni che dicono in merito?

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